Tag Archives: social media marketing

Naming – 5 trucchi per scegliere il nome giusto

16 Giu

Che si tratti di un’azienda che produce tubi, di un pub o di un’agenzia di comunicazione, la rilevanza del naming è sempre centrale. Vediamo insieme i 5 trucchi per trovare il nome giusto per il prodotto giusto.

naming

Quando il nome racconta una storia

Nomi come Coca-Cola, Adidas e Nutella non vi saranno certo nuovi. All’epoca, il cosiddetto naming come lo conosciamo oggi non esisteva ancora e dare il nome a un prodotto significava, nella maggior parte dei casi, semplicemente descriverlo in breve. Dietro ogni nome, però, c’è sempre una storia.

Il nome della Coca-Cola fu inventato da Frank Mason Robinson nel 1886  e fu scelto in quanto bevanda analcolica (cola) caratterizzata dall’estratto di foglia di coca, il suo marchio di fabbrica. Altro esempio di naming ante-litteram (1949) è quello della Adidas: non tutti sanno che sta per Adi (diminutivo di Adolf) Dassler (ridotto a Das), ovvero il creatore della mitica scarpa sportiva.

Ultima, ma non ultima la Nutella. Siamo nel 1964 quando il patron Ferrero intende lanciare la sua crema spalmabile in tutta Europa cambiando il nome originario della SuperCrema in un più appetibile Nutella.

È questo uno dei primi casi in cui subentra il concetto di naming vero e proprio nella strategia di marketing: c’è l’intenzione di esportare il prodotto all’estero e si mette in atto una strategia specifica incentrata sul nome al fine di consentire un efficace diffusione del prodotto. Nut in lingua inglese significa nocciola, suo ingrediente caratteristico, e il suffisso -ella richiama un suono che ricorda cose positive e dal caratteristico suono “dolce”.

Nutella/Supercrema

Un poster pubblicitario della Nutella prima della Nutella.

Il naming, oggi

Dare un nome oggi a un qualsiasi prodotto è cosa estremamente differente rispetto ai “vecchi tempi”. Concorrenza e crisi non aiutano certamente, ma se si mettono in atto 5 trucchi siamo certi si possa trovare il nome giusto.

1) Think visually – Qualsiasi sia il prodotto/azienda che vogliamo lanciare già dal suo nome deve avere un forte impatto visivo. Conviene sin da subito chiedersi: quel nome renderebbe in un logo, oppure sul web?

2) Short is sweet – Come suggerisce anche Forbes, un nome breve funziona perché più facile e immediato da ricordare rimanendo più impresso nella memoria. Solitamente è preferibile non superare le 3 sillabe (Nike, Apple, Rolex).

3) Descrittivo, evocativo, stravagante – Coca-Cola è certamente un nome che descrive il prodotto, come abbiamo visto. Un nome come Oracle invece evoca l’oracolo di Delfi che conosce il presente e il futuro. Yoox, invece, rientra nei nomi stravaganti che, nonostante non descrivano né evochino qualcosa, sono comunque capaci di attirare l’attenzione.

4) The wider the better – È bene non restringere il campo al semplice business di appartenenza. Per trovare un nome ci si può ispirare a musica, arte e qualsiasi elemento della cultura pop faccia sentire bene.

5) Occhio all’URL! – Oggi si rende indispensabile capire se il nome che si è scelto, non sia già in uso. Per verificare che l’indirizzo non esista già potete usare portali dedicati come Register o GoDaddy.

Abbiamo visto come scegliere il nome di un prodotto o di un’azienda sia una vera e propria sfida. Oltre ai 5 trucchi, crediamo sia necessario tenere sempre a mente una fondamentale regola valida sempre e comunque: K.I.S.S. (Keep It Simple, Stupid), ovvero non complicarti la vita e “falla semplice”. In conclusione, un nome deve necessariamente avere una buona commistione tra sobria originalità e acuto conformismo.

Brand su Facebook – 4 best practice

27 Mag

Il social media management si rivela essere di fondamentale importanza in una strategia di comunicazione. Non è di certo una scienza esatta, ma ci sono degli accorgimenti utili da seguire. Vediamo insieme quali sono le 4 best practice utilizzate dai grandi brand su Facebook.

 

1. You’ve been branded – Non tutti i post di una fan page devono necessariamente avere al centro il brand, ma questo non significa che quel contenuto non possa essere “brandizzato”.

 

Kit Kat

Lo speciale augurio brandizzato Kit Kat

 

Kit Kat è riuscita a farlo con argomenti popolari, marchiando la festa della mamma in un modo del tutto originale: il marchio non parla direttamente di sé e dimostra di non essere troppo autoreferenziale, solo il tanto giusto per risultare simpatici.

 

2. Fan is the king – Questo è un po’ il segreto di Pulcinella. Tutti i brand oramai sono a conoscenza del fatto che devono tanto ai fan, ma quanti davvero se ne occupano dimostrando non soltanto facile gratitudine (“senza di voi, niente di tutto questo sarebbe possibile, grazie”) ma un effettivo impegno?

 

Nutella

Il community management al suo meglio: efficace e veloce

 

Nutella si dimostra spesso all’altezza delle aspettative, rispondendo alle domande dei fan. Nel caso specifico il community manager risponde in tempo reale (meno di 20 minuti) a una richiesta di un fan che denunciava l’impossibilità di vedere l’evento in streaming.

 

3. It’s all about visual – Molti sanno che su Facebook, ma in generale in tutti i social media, i post devono essere accompagnati da immagini o foto particolarmente curate e accattivanti.

 

Vans

Un intero album con immagini di grande impatto

 

Quello che sono riusciti a fare sulla pagina di Vans, però, va oltre il mero pubblicare belle immagini. Vans ha creato un intero album di foto di un evento esclusivo per i fan di Vans ad Amsterdam. Ogni scarpa, inoltre, era personalizzata da un noto artista locale. Questo ci fa capire come il visual sia certamente centrale, ma ancor più fondamentale è la storia che decidi di intraprendere con i tuoi fan e non soltanto per loro. I numeri realizzati parlano da soli: 6.226 like, 144 condivisioni e quasi 100 commenti.

 

4. Sharing is caring – Abbiamo visto come Kit Kat sia riuscito a “brandizzare” la festa della mamma. Quiksilver ha fatto un passo in più. Guardate qui.

 

Quiksilver

Quiksilver pubblicizza un altro brand

 

Il post promuove il contenuto di Stab, un’azienda non legata al brand Quiksilver. O meglio, non direttamente visto che si tratta di un magazine incentrato sul mondo del surf. Anche qui i numeri parlano chiaro: il post è stato un vero successo. Ma perché i gestori della pagina hanno fatto un ottimo lavoro pubblicizzando un’altra azienda? Se il contenuto è legato al prodotto del tuo brand (Quiksilver è noto per le sue tavole da surf) è buona policy condividere quel contenuto sulla propria fan page così da: a) allargare la tua potenziale fan base; b) fornire un ottimo contenuto ai tuoi fan senza apparire autoreferenziale.

[Infografica]: Come i social media influenzano aziende e consumatori

15 Lug

I social network sono diventati sempre più una parte fondamentale delle strategie di marketing online: Go-Gulf.com ha raccolto i dati di una recente ricerca in un’infografica per mostrare come i social media continuino ad influenzare non solo i consumatori nelle loro scelte di acquisto ma anche le imprese nelle loro strategie di business online.

Ecco alcuni dati interessanti emersi dalla ricerca:

– il 27% del totale del tempo speso online è trascorso su un social network

– l’85% di chi naviga online ha un account su Facebook e il 49% un profilo Twitter

– l’84% di chi acquista online usa i social network

– più del 50% dei responsabili marketing dichiara di aver avuto un incremento nelle vendite tramite i canali social

– l’81% dei consumatori dichiara di essere stato influenzato da messaggi da parte di amici sui social network nelle loro decisioni di acquisto

– il 79% degli intervistati ha messo Like  sulla pagina Facebook di un’azienda/brand/prodotto per usufruire di sconti e offerte

– il 78% dichiara di aver fatto un acquisto basandosi sui post del brand/prodotto sui canali social

– il 74% ha visitato i canali social del brand prima di completare un acquisto

– il 53% degli utenti di Twitter ha postato almeno un tweet su un prodotto o un azienda

Buona lettura 🙂

How Social Media Influence Businesses

Infographic by- GO-Gulf.com

Instagram: la customer brand experience di Nike PhotoiD

9 Mag

Da poco Nike ha lanciato una campagna di comunicazione integrata per AirMax che, come sempre più spesso accade, coinvolge gli utenti online in una vera e propria user experience a 360gradi.

Il più famoso brand di sportswear questa volta coinvolge Instagram facendo leva sul grande potere comunicativo ed emozionale delle immagini: accedendo in fatti a Photoid.nike.com  (attualmente disponibile solo negli Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, Cina, Italia e Giappone)  si ha accesso ad  un tool  che sincronizza  il proprio account Instagram e permette al consumatore di utilizzare le immagini per progettare e personalizzare le scarpe da ginnastica.

Nike PhotoiD

Nike PhotoiD

Una volta selezionata una foto dal proprio account Instagram, è possibile scegliere una delle tre diverse scarpe – Nike Air Max 90 iD, Nike Air Max 95 iD o Nike Air Max 1 iD – a cui applicare l’ immagine. Lo strumento utilizzerà quindi la foto scelta per creare una combinazione di colori adatti per personalizzare la propria scarpa.

Nike PHOTOiD: Come Funziona

Nike PHOTOiD: Come Funziona

La tua Nike

La tua Nike

Ancora una volta Nike si conferma all’avanguardia nelle strategie di comunicazione integrata, massimizzando il concetto di brand e dell’impatto delle immagini utilizzando il social network di photo sharing per eccellenza: non più quindi il mero concorso fotografico o una campagna basata sugli influencer  (pensiamo al teaser di CocaCola lanciato proprio in questi giorni) ma una vera e propria strategia dove la user experience è al centro di tutto.

La vera chiave (e per noi vincente) della campagna è appunto quella di utilizzare i social media come uno strumento di partecipazione attiva dove non solo i consumatori possono personalizzare il proprio paio di scarpe, ma permette anche di condividere la propria creazione e acquistarla direttamente da smartphone, tablet o comodamente da pc.

Coinvolgere gli utenti dunque, e non solo fare pubblicità. E’ questo il futuro della comunicazione.

[Infografica]: Alcuni consigli per utilizzare al meglio Pinterest

12 Mar

Da qualche ora Pinterest ha rilasciato un importante aggiornamento: sono in arrivo, infatti, le statistiche di Analitycs per coloro che hanno effettuato la verifica del proprio sito web (Fonte: TechCrunch). Tra i dati che verranno forniti si potranno visualizzare ad esempio il traffico prodotto verso il proprio sito web, il numero di utenti che hanno pinnato le immagini dal sito e quante visualizzazione ottiene ogni pin

Pinterest Analytics

Pinterest Analytics

Diventerà così sempre più strategico gestire e curare in maniera ottimale le proprie boards sopratutto per le aziende presenti su Pinterest: grazie alle statistiche infatti sarà importante analizzare e capire quale contenuto della propria stategia stia performando meglio in ottica di ROI (Return On Investiment).

Pinterest - OnOff Communication

Pinterest – OnOff Communication

Abbiamo scoperto grazie a Visually un’ infografica molto utile che racchiude alcuni suggerimenti su come ottimizzare l’uso del proprio profilo sul social network: tra boards, pins, immagini e video spesso infatti ci si dimentica che Pinterest è prima di tutto un canale social e come tale necessita di interazione tra i followers, commenti, risposte, hashtags e condivisione sugli altri social network.

Pinterest Image Optimization
Questi sono solo alcuni dei suggerimenti utili: ve ne vengono in mente altri?
🙂