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Quanto in là può spingersi un consumatore? Un esempio di #Guerilla Marketing

11 Lug

Quanto in là può spingersi un consumatore? Il motore il più delle volte è dettato dalla curiosità, dal divertimento, e dall’engagement.

Per questo sempre più aziende si affidano a eventi di guerrilla, che se ben pensati, riescono ad attirare l’attenzione di molti con prezzi piuttosto bassi.

Ecco qui l’ennesimo esempio!

Have fun! 😉

Guerrilla e Viral Marketing per TicTac

19 Apr

Tic-Tac, il famoso brand targato Ferrero di caramelline alla mentaha ideato di recente una divertentissima azione di guerrilla marketing dal titolo: “La Pire Halaine du monde” (Il peggior alito del mondo).

Alla base delle evento non convenzionale, realizzato nella cittadina francese di Rouen, l’idea di dare risalto gli effetti dell’alito cattivo, inscenando veri e propri svenimenti di massa quasi come fosse la fine del mondo. La dinamica scelta per l’azione è stata semplice ma molto efficace: un (finto) passante chiede indicazioni all’ignaro protagonista che subito dopo vede svenire ad uno ad uno tutti presenti della piazza.

La riprese del flash-mob sono subito diventate un video virale nella rete che ha ottenuto ben presto migliaia di visualizzazioni: in bilico tra realtà e finzione, il video svela solo all’ultimo l’identità della marca. 

Un altro esempio di unconventional marketing quindi, dove stupore, sorpresa e ilarità generano una forte brand awareness!

Flying People in NY: un esempio di Guerrilla Marketing

1 Feb

Qualcuno avrà pensato al peggio, altri non se ne saranno nemmeno accorti ma nel web non è di certo passato inosservato. Stiamo parlando dell’azione di Guerrilla Marketing ideata da un gruppo di giovani creativi di NY per il lancio del film Chronicle (data di uscita USA il 3 febbraio, in italia il 12 maggio 2012). 

Alzando gli occhi sul cielo di Manhattan infatti, sono apparsi tre uomini che volavano sopra ai grattacieli in vero stile Superman: mai si sarebbe immaginato che in realtà erano tre veivoli creati ad hoc con sembianze umane.

Il video spopola nella rete: più di 1 milione di visualizzazioni in poche ore. Ancora una volta vince il guerrilla marketing: low budget e grandi idee creative ad alto impatto emozionale!

Guardatevi il video… provare per credere!  😉

Cosa c’è da sapere (e da saper fare) sul marketing non convenzionale

4 Nov

Sempre più spesso sentiamo dire:”Facciamo una campagna virale!”. Inutile dire che a noi di OnOff  l’idea piace sempre molto, ma non possiamo mai prescindere da due regole elementari, eppure importantissime:

  • analizzare se è lo strumento giusto per la buona riuscita degli obiettivi che ci siamo prefissati;
  • analizzare se il brand, prodotto o servizio è adatto a questo tipo di comunicazione.

Quando si parla di marketing non convenzionale, ai non addetti ai lavori, la prima cosa che viene in mente (top of mind :)) è GUERRIGLIA marketing. In realtà questo è un termine generico, che viene associato erroneamente a qualsiasi azione di unconvetional marketing. Il termine Guerriglia è stato coniato nel 1984 da un pubblicitario americano, Levinson, che ne dà una definizione molto chiara: un insieme di tecniche non convenzionali con l’obiettivo di ottenere il massimo risultato con il minimo investimento. Detto in altre parole: un insieme di strategie di comunicazione che, attraverso l’uso di pseudo-eventi, studiati per essere integrati con l’immagine del prodotto (o dell’azienda), abbiano come scopo quello di generare nel sistema dei media dei virus ben mimetizzati che abbiano la possibilità di autoreplicarsi nella mente del consumatore.

Guerriglia Marketing

Campagna di Guerrilla Marketing - M&M's

Campagna di Guerrilla Marketing - M&M's

Unite alle azioni di guerriglia si utilizza lo STREET marketing, un modo per avvicinarsi al pubblico che si vuole raggiungere. Lo street marketing usa strumenti presi in prestito dal cosiddetto cultural jamming, un insieme di pratiche di sovversione della comunicazione ideate da gruppi legati alla street art e dalla net.art.

Street Marketing

Non va dimenticato l’AMBIENT marketing, che sfrutta appunto l’ambiente (una strada, un negozio, un camerino di un negozio, una toilette di un locale….) per “pescare” il suo target. Partendo dal presupposto che una determinata fascia di target, quella che si vuole raggiungere, è presente in certi posti e in momenti diversi della giornata, sarà lì che si andrà a colpire, diversificando i luoghi. L’ambient marketing cerca di portare la pubblicità direttamente dove si trova il suo target di riferimento, costruendo messaggi ad hoc per i suoi obiettivi. Il target è potenziamente molto ricettivo perchè colto di sprovvista, in un momento di svago, in un ambiente dove è andato per motivi totalmente diversi da quelli dove solitamente riceve una comunicazione pubblicitaria.

Ambient Marketing

Infine alcune nozioni sull’EXPERIENCE marketing dove il consumatore ha un ruolo attivo di attenzione e cooperazione interpretativa. I desideri , i valori e i comportamenti  del consumatore si confrontano inevitabilmente con quelli del brand. La dimensione narrativa è di fondamentale importanza perchè il target/consumatore vive l’esperienza della marca, in un gioco di ruolo che mette in risalto le competenze comunicative. E’ evidente che che tanto più sarà coinvolgente la “sceneggiatura” della campagna di marketing non convenzionale, tanto più il consumatore si sentirà chiamato alla socializzazione e all’azione della sua esperienza vissuta in quel momento.

Experience Marketing

Esistono molto tipi di eventi legati al marketing non convenzionale, tra i tanti ci piace ricordare Pecha Kucha Night (n.d.r. chi vi scrive ama smodatamente il Giappone e dell’arte, quindi la scelta è assolutamente personale!!!), ideato a Tokyo nel 2003 da un gruppo di giovani designer che volevano mostrare il loro lavoro in pubblico. Questo “episodio” si è trasformato in una serie di eventi di dimensioni enormi, che  ancora oggi si tengono in svariate città del mondo ispirando creativi di ogni parte del globo. Pecha Kucha  in giapponese è l’equivalente onomatopeico del più comune “chit-chat” inglese, ovvero chiacchiera. Il format è semplice ma efficace: 20 immagini per 20 secondi!

Pecha Kucha Night Roma

Tutto questa nozionistica per dirvi due cose:  noi di OnOff di viral marketing ne sappiamo. E ce ne occupiamo!

Stay tuned!